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M. Brancale sulle “Storie minime”
Proviamo a fermare il destino (con una valigia di splendore)
su Toscana Oggi – Rubrica “Semafori Letterari”
a cura di Michele Brancale
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toscana-oggi-23-novembre-2008
Voci per dissipare sensi di ineluttabilità. Vogliamo chiamarlo «destino»? In teoria lo si rifiuta, ma in pratica quel grande insegnamento che viene dal popolo ebraico, per il quale ogni generazione doveva aspirare «ad essere migliore dei miei padri», è stato preoccupantemente messo da parte, nella trasformazione del cittadino in spettatore preoccupato tutt’al più di non affondare nei debiti e non perdere le quote di tranquillità raggiunte. In termini corali Benedetto XVI ha parlato del rischio di un congedo dalla Storia, ma è anche il problema del congedo dalle storie, dai volti, dalle vite del prossimo. Le storie di donne raccolte e raccontate da Maria Pina Ciancio ne La ragazza con la valigia (ed. Lieto Colle) suggeriscono un’alternativa e vi aspirano (in controtendenza con la tradizione verista). Tre le sezioni che compongono il volume, con le nove poesie de «Lo sguardo di terra annodato alla luna», le quindici de «Il filo delle rondini nere di ritorno» e le tredici de «Il premio della luce». Ci sono storie di destini ma anche di vite che sanno dire no al programma tracciato, a causa del quale nelle case «il presente è sempre altrove» e le carezze sempre senza
cura. Qui c’è una «ragazza con la valigia», quasi un ritratto dell’ingenuità che vince e che presiede al racconto delle vite di Adalgisa e Carla, Nina e Marta e, ancora, di altre otto figure femminili. Forse è una casualità che la ragazza con la valigia sia omonima di un film di Valerio Zurlini che da questo modo di sentire la vita degli altri era coinvolto. L’approdo che supera il destino è per Ciancio «il premio inaspettato della luce», la consapevolezza ritrovata di sè, quando si è in grado di riconoscere la terra della concretezza senza rinunciare alla luna dei sogni. La ragazza con la valigia allora torna e sorride, chiudendo con tenerezza l’album delle storie non solo raccontate ma amate e, anche in questo senso, salvate.
Toscana Oggi (Semafori Letterari a cura di Michele Brancale) 23 novembre 2008, p. 12