Marina Minet su ‘Tre fili d’attesa’

Come non essere di parte dinanzi a una strada che spianandosi con grazia conduce teneramente alla meta. Ogni volta che una lettura intrattiene, in fondo aspiriamo a questo, sebbene nel mentre ci lasciamo cullare osservando con dovizia il suo paesaggio, che sia limpido o nebbioso, è questo che cerchiamo. Una meta compiuta, illuminante, dove grati e sfamati riposare con la certezza di una risposta nuova. Oltre l’ultimo verso di ‘Tre fili d’attesa‘ di Maria Pina Ciancio, ho trovato esattamente questo. L’esposizione poetica volta a una terra mai sepolta, pulsante come coscienza in sé, circondata da volti reali, tangibilmente compresi e amati e da luci sorelle molto care al mio sguardo. Nessuna ovvietà, nessuna imboscata nella sua poesia che fa del quotidiano quadri incisi sulla pelle. Solo devoto e umano splendore.
da Pillole (di)versi (pillolediversi.blogspot.com)

Marina Minet, 20 settembre 2022

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Letture tratte da “Storie minime”

Letture tratte dalla raccolta “Storie minime e una poesia per Rocco Scotellaro” di Maria Pina Ciancio, interpretazioni di Filomena Minella Bloise ed Alessandro Senato. Premiazione del Concorso di Poesia della Migrazione. Cosenza, Teatro Rendano 7 dicembre 2014.
©Production Marina Minet

Assolo per mia madre. L’amore incondizionato e l’irripetibilità degli affetti

(Una recensione di Marina Minet al mio ultimo libro)

Se dovessi spiegare a un fanciullo la bellezza e l’impegno dell’amore incondizionato, la raccolta “Assolo per mia madre” dell’autrice Maria Pina Ciancio (Edizioni L’Arca Felice, 2014), coinciderebbe pienamente con l’importante necessità di dovermi appellare alla poesia in ogni sua forma.
“In mezzo al grano l’alba nasceva/ sui passi silenziosi di mia madre” (pag. 9).
La sua è una poesia completa che nutre l’anima. Un canto profondo che si concede senza insicurezze e che non lascia spazio a ostentazioni. Conforto e arricchimento, ed esempio di rara sensibilità epocale.
“Tutta la valle stanotte/ è dentro una ferita di ghiaccio/ che brucia spalancata/ a mani aperte” (pag.25)
Una poesia che avvalora senza consuetudini la purezza del quotidiano, rendendolo esigenza universale e fondamento di quella memoria interiore, che ci rende tutti figli senza tempo.
“Avvicina una mano e lo sguardo e cercami ancora bambina/ solo un istante solo una volta/ per l’ultima volta” (pag.36); “Vorrei abbracciarti adesso, invece corro/fortefortissimo tra lenzuola d’aria/ e grumi di pensieri ancora acerbi” (pag. 40). Continua a leggere

Reading di poesia a Policoro (foto)

Reading di poesia a Policoro (estate 2013) con Fernanda Cataldo, Maria Antonella D’Agostino, Giorgio Linguaglossa, Abele Longo,  Luciano Nota, Pasquale Vitagliano.

maria pina ciancio  luciano nota pasquale vitagliano

 

abele longo Untitled Untitled

giorgio linguaglossa maria pina ciancio maria pina ciancio

(Cliccare sull’immagine per ingrandire)

Versi in memoria. Una videopoesia di Maria Pina Ciancio

L’infanzia negata dalla guerra – videopoesia di Maria Pina Ciancio – “Versi in memoria” recitazione Maria Pina Ciancio & Elide Fumagalli, fotografia Roberto Schaefer, Dana Vávrová, Joseph Vilsmaier, Sigur Rós, Riceboy Sleeps, musica Eleni Karaindrou.
© Realizzazione Marina Minet