Assolo per mia madre. L’amore incondizionato e l’irripetibilità degli affetti

(Una recensione di Marina Minet al mio ultimo libro)

Se dovessi spiegare a un fanciullo la bellezza e l’impegno dell’amore incondizionato, la raccolta “Assolo per mia madre” dell’autrice Maria Pina Ciancio (Edizioni L’Arca Felice, 2014), coinciderebbe pienamente con l’importante necessità di dovermi appellare alla poesia in ogni sua forma.
“In mezzo al grano l’alba nasceva/ sui passi silenziosi di mia madre” (pag. 9).
La sua è una poesia completa che nutre l’anima. Un canto profondo che si concede senza insicurezze e che non lascia spazio a ostentazioni. Conforto e arricchimento, ed esempio di rara sensibilità epocale.
“Tutta la valle stanotte/ è dentro una ferita di ghiaccio/ che brucia spalancata/ a mani aperte” (pag.25)
Una poesia che avvalora senza consuetudini la purezza del quotidiano, rendendolo esigenza universale e fondamento di quella memoria interiore, che ci rende tutti figli senza tempo.
“Avvicina una mano e lo sguardo e cercami ancora bambina/ solo un istante solo una volta/ per l’ultima volta” (pag.36); “Vorrei abbracciarti adesso, invece corro/fortefortissimo tra lenzuola d’aria/ e grumi di pensieri ancora acerbi” (pag. 40). Continua a leggere

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