ferdinando scianna
Mi abitano i paesi spopolati e il vento
la luce che scorre in un istante
e frana nella crepa dei calanchi nella carne.
Scriveva così in Storie Minime (https://analfabetiere.wordpress.com/2009/06/30/storie-minime-maria-pina-ciancio/) Maria Pina Ciancio e ora, in questo suo Assolo per mia madre, Edizioni L’Arca felice, edizioni numerate di cui ho avuto in dono una copia da Maria Pina, riprende in qualche modo quei fili per farne un nodo in-trono ad un’assenza, intorno ad un ritorno ad una terra-ferma-salva: quella della madre che, dopo un lungo percorso doloroso condiviso con la figlia e un continuo ri-chi-amarla, da parte di quest’ultima, torna ad essere filo di luce tra i fili che porgono alla poetessa un riferimento saldo, un colore vivo e una lente nitida con cui affacciarsi di nuovo a quegli stessi luoghi, alle stanze della sua memoria e dell’infanzia, ora più chiara, ancora più…
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Ricambiando la visita, ho trovato un luogo interessante e sicuramente tornerò a leggere qualcosa.
Alice
Grazie Alice, a rileggerci…
una splendida pagina dove le parole raccontano e sono voce che grida, una lettura che mi ha emozionato riportandomi indietro nel tempo attraverso ricordi e sensazioni, luoghi e modi d’essere. Ti ringrazio. Ciao